Andy Warhol online alla Tate Modern

Una mostra che racconta Andy Warhol da due prospettive diverse: da un lato un excursus dell’artista della pop-art conosciuto e riverito per i suoi lavori più iconici (le serigrafie di Marilyn e Elvis, la Coca-Cola e la zuppa Campbell); dall’altro l’esplorazione di Warhol a partire dalla sua biografia e dalla sua lotta per un’identità di genere ed artistica.
Dalle parole dei curatori stessi: “Volevamo esporre Warhol al di fuori delle tendenze e delle mode ma attraverso tre diverse lenti: la sua storia di immigrazione, l’identità gay e l’idea di morte e religione.”

Il Video

La mostra alla Tate Modern di Londra era stata inaugurata ad inizio Marzo ma è stata presto ripensata a causa delle misure di lockdown: parte integrante della mostra ree-immaginata per l’online è un video – “Exhibition Tour” – di sette minuti disponibile su YouTube (con sottotitoli in inglese) in cui i due curatori della Tate, Gregor Muir e Fiontán Moran, raccontano la prospettiva interpretativa della retrospettiva ed accompagnano lo spettatore attraverso le 12 sale della Tate ad essa riservate. Nel video ci immergiamo nei momenti che hanno segnato la sua vita dell’artista americano attraverso arte e documenti: le difficoltà dovuta alle sue origini da immigrante a Pittsburg (a testimoniare ci sono i certificati dell’arrivo negli Stati Uniti della sua famiglia col nome originale Warhola); il tentato omicidio ad opera di Valerie Solanas (i cui segni sono immortalati nelle foto del suo torace scattate da Richard Avedon); e la sua insicurezza e la scarsa accettazione del suo fisico (concretizzate nella sua collezione di parrucche bianche).

Ecco il video:

La guida

Nella guida online scritta, invece, l’appassionato ed il curioso di Warhol può leggere e comprendere il percorso delle 12 sale della mostra.
Ogni sala rappresenta un periodo nella vita di Warhol esemplificato da un’opera:

  • La Stanza 1, “Andrew Warhola”: il suo auto-ritratto in verde del 1964.

    andy warhol - self portrait
    Andy Warhol
    Self Portrait 1986
    Tate
    © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London.
  • La Stanza 2, “Sleep”: l’omonimo film sperimentale del 1963 in cui un uomo viene filmato mentre dorme per oltre 5 ore.
  • La Stanza 3, “Pop”: la serie di serigrafie di Elvis Presley.
  • La Stanza 4, “The Factory”: gli screen test intesi come video ritratti degli anni 1964, 1965,1966.
  • La Stanza 5, “Silver Clouds”: l’installazione di Nuvole d’argento del 1965.
  • La Stanza 6, “Exploding Plastic Inevitable”: la collaborazione con la rock band Velvet Underground che ha portato al progetto multimediale “Exploding Plastic Inevitable” del 1966.
  • La Stanza 7, “The Shooting”: gli scatti del 1969 di Avendon del petto straziato di Warhol dopo il tentato omicidio.
  • La Stanza 8, “Back to work”: il ritratto del presidente cinese Mao Zedong.
  • La Stanza 9, “Ladies and gentlemen”: l’omonima serie del 1975 di ritratti dell’underground queer commissionata dal gallerista italiano Luciano Anselmino.
  • La Stanza 10, “Exposures”: la serie “Torso” di corpi maschili del 1977.
  • La Stanza 11, “Mortal Coil”: la sua Statua della libertà disegnata su una scatola di latta per biscotti francesi nell’occasione del centesimo anniversario del monumento di Eiffel.
  • La Stanza 12, “The Last Supper”: la serie delle “Sessante ultime cene”, una rielaborazione tutta warholiana del capolavoro di Leonardo partendo da copie dell’originale, tra cui immagini prodotte per uso commerciale ed una celebre incisione del XIX secolo.

Foto di copertina:

Andy Warhol

“Marilyn Diptych 1962”

Tate © 2020 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Licensed by DACS, London.

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