Cinque tra le migliori e più attese mostre di arte moderna e contemporanea del 2020: la nuova grande mostra di Linea d’ombra su Vincent Van Gogh, uno Chagall fiabesco e spirituale a Rovigo, una mostra di Renata Rampazzi sul tema della violenza sulle donne a Roma e due temporanee di arte contemporanea da recuperare al Mart di Rovereto.

Van Gogh. I colori della vita
La mostra “Van Gogh. I colori della vita” – dal 10 Ottobre 2020 all’11 Aprile 2021 al Centro San Gaetano di Padova – è la prima grande organizzata da Marco Goldin e Linea d’ombra dall’inizio dell’emergenza Covid-19: una esposizione importante che ripercorre la vita di Van Gogh attraverso 83 opere originali provenienti dal dal Kröller-Müller Museum di Otterlo e dal Van Gogh Museum di Amsterdam. Le opere dell’artista olandese saranno affiancate da capolavori di artisti che sono stati determinanti per il suo sviluppo artistico: Gauguin, Millet, Seurat, Signac ed i giapponesi Hiroshige e Kunisada.
La mostra padovana si sviluppa in cinque sezioni (Il pittore come eroe; Gli anni della formazione. Dalla miniera di Marcasse all’Aia; Da Nuenen a Parigi. Un colore che cambia; Un anno decisivo, 1888; Di lune e nuvole. Van Gogh e la fine del suo viaggio) e comprende alcuni dei suoi capolavori più noti come l’”Autoritratto con il cappello di feltro”, “Il seminatore”, i vari campi di grano, “Il postino Roulin”, “Il signor Ginoux”e “L’Arlesiana”.
Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà

© Chagall ®, by SIAE 2020
Il Palazzo Roverella di Rovigo ospiterà dal 19 Settembre 2020 al 17 Gennaio 2021 la mostra “Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà”, un evento importante con una settantina di opere del maestro russo, tra cui si annoverano i maggiori capolavori dei musei russi di Mosca e di San Pietroburgo ed una generosa selezione di opere provenienti dalla collezione privata dell’artista.
Si tratta di una esposizione che si concentra sull’influsso della tradizione culturale russa ed ebraica sul lavoro del grande artista: Marc Chagall è infatti nato nell’attuale Bielorussia con il nome Moishe Segal da una coppia di ebrei chassidici e nelle circa 70 opere (tra dipinti, incisioni ed acqueforti) della mostra si potrà apprezzare come il folklore yiddish e l’iconografia russa abbiano contribuito a dare forma ad un universo unico e fiabesco ricco di simbolismo.
Tra le opere esposte a Rovigo anche le celebri “Passeggiata” “Il Matrimonio” (quest’ultima esibita per la prima volta fuori dall’originale sede russa).
Cruor di Renata Rampazzi

Lacerazione, 1982,
olio su tela, cm 60 x 80
“Cruor” è l’ultima esposizione di Renata Rampazzi – visitabile al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese fino al 10 Gennaio 2021.
Rampazzi è nata Torino nel 1948, vive e lavora tra Roma e Parigi e dagli anni ’70 è stata protagonista di numerose personali in alcune tra le più importanti gallerie europee. “Cruor” – originariamente pensata per la Sala Borges dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia – raccoglie opere create con garze di cinque metri su variazioni dei rossi, lavate e stesie ad asciugare, che circondano il visitatore come enormi bendaggi in modo da provocarne un coinvolgimento non solo estetico ma soprattutto emotivo e civile.
Claudio Strinati espone chiaramente la visione dell’artista torinese nel catalogo della mostra:
“L’idea della Rampazzi è stata quella di creare un percorso che non tanto illustri quanto evochi in una alta tensione morale e intellettuale il tremendo fenomeno della violenza sulle donne e le tragedie conseguenti. Il tema del sangue, così, si trasforma nelle mani dell’artista nel tema più specifico e molto forte e coinvolgente della ferita, della lacerazione, della violazione, verrebbe da dire, dello spazio figurativo (una violazione peraltro voluta dall’artista stessa) di un elemento di violenta e perturbante disarmonia proprio in un contesto che nasce invece con l’intento di dare bellezza, forma, equilibrio.”
Focus Mart: Omaggio a Claudia Gian Ferrari e After Monet – Il pittorialismo nelle Collezioni del Mart

Picture of Color, After Claude Monet, 2001
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Deposito Eredi Alessandro Grassi
Concludiamo con due mostre del Mart inaugurate a Giugno – ed ancora aperte fini al 22 Novembre 2020 – ma che meritano più attenzione di quanta espressa finora dalla stampa.
La temporanea “Omaggio a Claudia Gian Ferrari” è dedicata alla memoria della omonima gallerista scomparsa 10 anni fa e che ha lasciato al Mart un nucleo di straordinarie ceramiche di Fausto Melotti realizzate a partire dagli anni Trenta del Novecento. L’esposizione mette in dialogo le opere dell’artista di Rovereto con una selezione di opere realizzate da quei protagonisti dell’arte italiana che Gian Ferrari ha amato e sostenuto con particolare dedizione in un percorso espositivo particolarmente curato in cui i capolavori di Boccioni, Casorati, Sironi, Marussig, Funi, de Pisis, Cagnaccio di San Pietro, Dudreville e Pirandello circondano le ceramiche di Menotti poste al centro dello spazio.
La mostra “After Monet – Il pittorialismo nelle Collezioni del Mart”, invece, prende spunto da una singola opera, la “After Monet” del fotografo Vik Muniz: un quadro di Monet riprodotto con i cartoncini delle mazzette Pantone in forma di collage e fotografato dall’artista brasiliano. Il resto della esposizione muove proprio da questo spunto: una selezione di opere fotografiche che illustrano un dialogo ed uno scontro tra fotografia e pittura tipico dell’arte contemporanea.
Taarget Point, Italian Ideas