Man Ray: la mostra a Torino

Al museo CAMERA di Torino una mostra con oltre 200 fotografia di Man Ray, uno dei maestri della fotografia del Novecento. La mostra – dal titolo WO | MAN RAY – pone il suo focus sulla figura femminile e sulle sue molte muse, collaboratrici ed ispiratrici. Fino al 19 Gennaio 2020.

man ray
Man Ray. Le Violon d’Ingres, 1924
Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia – ASAC, Venezia
© Man Ray Trust by SIAE 2019

Le protagoniste delle foto in mostra sono nomi che poi divennero importanti per la storia della fotografia e dell’arte del XX secolo: Lee Miller, Meret Oppenheim, Berenice Abbottt, Dora Maar… donne il cui corpo Man Ray sottopose continua metamorfosi di forme e significati, divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista(con le sue tecniche peculiari: rayograph, solarizzazioni, doppie esposizioni).
Una mostra, quella del museo torinese, il cui scopo è anche raccontare un Man Ray diverso. Nelle parole del direttore di CAMERA Walter Guadagnini: “tutti conoscono Man Ray, i suoi nudi dall’erotismo sensuale, provocatorio e giocoso, ma non altrettanto conosciuta è la storia delle donne che con lui hanno collaborato, vissuto, litigato, che da lui hanno imparato e a lui hanno insegnato, e che si sono rivelate come altrettante protagoniste dell’arte e della fotografia mondiale. In questa nuova prospettiva, ricreiamo un ambiente, raccontiamo una storia in parte inedita ed esponiamo dei capolavori.”

Le muse di Man Ray

Lee Miller.

man ray lee miller
Man Ray. Electricité, 1931.
Courtesy Collezione Fondazione MAST Bologna.
@ Man Ray Trust by SIAE 2019

Modella americana che diventò musa ed assistente di Man Ray (considerata coautrice del portfolio capolavoro “Électricité” qui esposto) e che negli anni ’30 del ‘900 aprì un suo studio fotografico a New York (con clienti come Coco Chanel), partecipò al movimento surrealista, recitò nel film “Le Sang d’un Poète” di Jean Cocteau e durante la seconda guerra mondiale intraprese la carriera di fotoreporter dal fronte (documentò numerose battaglie in Francia in seguito al D-Day e l’orrore dei campi di concentramento nazisti).

Meret Oppenheim.

Fu una delle favorite di Man Ray (è lei la modella nuda di una delle serie più iconiche di Man Ray, “Érotique-voilée”), ed una artista e fotografa molto vicina agli ambienti surrealisti parigini. A Parigi infatti conobbe e frequentò non solo Man Ray m anche Duchamp, Dalì e Giacometti. Nelle sue opere e nelle sue fotografie, i sogni ed il subconscio giocano sempre un grande ruolo. Il suo lavoro surrealista più noto rimane probabilmente la “Colazione in pelliccia” attualmente esposta al MoMA.

Berenice Abbott.

man ray berenice abbott
Berenice Abbott, James Joyce, Paris, 1927.
Courtesy of Howard Greeenberg Gallery, New York.
@ Berenice Abbott / Getty Images

Di tutte le collaboratrici di Man Ray, la Abbott fu di certo quella con la carriera più luminosa nella fotografia: da assistente alla camera oscura nel suo studio di Montparnasse (senza avere alcuna conoscenza tecnica della materia) nel 1923, divenne presto uno dei nomi più prestigiosi nel mondo della fotografia. Attraverso le sue lenti passò infatti il gotha della cultura della prima metà del Novecento: Jean Cocteau, André Gide, Eugène Atget, Sylvia Beach, Max Ernst, Janet Flanner e James Joyce (suo il ritratto più noto dello scrittore irlandese). Ma con gli anni ’30 del secolo scorso la Abbott iniziò ad interessarsi anche di architettura ed urbanistica – ed è proprio in questo periodo che documentò la New York in cambiamento dopo la crisi del ’29.

Dora Maar.

Dora Maar fu un’altra musa e modella di Man Ray, ma il cui nome viene solitamente legato a quello di Picasso (con cui ebbe una tormentata relazione). Ma la Maar seppe essere una grande artista (fotografa, poetessa e pittrice) anche lontano dai suoi maestri e proprio in questi anni si sta riscoprendo la sua inquietante genialità: tra il realismo crudo della street photography, la sperimentazione d’avanguardia ed il surrealismo, le sue foto non sono da meno di un Brassaï o a volte dello stesso Man Ray.

Immagine di copertina:

Man Ray. Les larmes/Le lacrime, 1930-1932 (1976) cm 17.5 x 23
Collezione privata, Torino

© Man Ray Trust by SIAE 2019 Photo by Renato Ghiazza.

Target Point, Italian Ideas