Quale il rapporto tra la fotografia contemporanea e l’arte classica? Al museo Santa Caterina di Treviso una mostra che mette in dialogo la rappresentazione della natura morta nell’arte tra Cinquecento e XVII secolo con alcuni dei più grandi fotografi degli ultimi 50 anni.
La mostra “Natura in posa”
Nella splendida cornice del complesso conventuale di Santa Caterina di Treviso fino al 31 Maggio 2020 sarà possibile visitare una delle mostre più interessanti dell’anno: oltre 50 capolavori provenienti del Kunsthistorisches Museum di Vienna ad opera di grandi maestri come Jan Brueghel il Vecchio, Pieter Claesz, Willem Claesz Heda ed Evaristo Baschenis alle prese con il soggetto della natura morta.
Ma la peculiarità di “Natura in posa” sta nell’offrire al visitatore un percorso diverso, tematico e cronologico, in cui lo still life viene raccontato come un percorso, dall’antichità ad oggi, concentrandosi su due filtri adottati per interpretarlo: da un lato il pennello dei pittori fiamminghi del ‘500-‘600 e dall’altro l’occhio dei grandi fotografi contemporanei che hanno reinventato e reinterpretato in modo personale questo tema- pur tenendo in mente il modello di questi grandi classici.
I fotografi
Il curatore curatore della sezione fotografica Denis Curti, ha così spiegato l’apporto della fotografia contemporanea alla natura morte: “Lo Still life è un genere fotografico che continua a registrare un crescente interesse e che, con la tecnologia digitale, è addirittura esploso. La selezione di immagini in mostra è lo specchio di questa passione ed è il riflesso di una modalità fotografica che intende avvicinarsi agli stessi sentimenti delle pratiche pittoriche.”
E all’interno di “Natura in posa” ritroviamo il gotha della fotografia contemporanea: David LaChapelle con le sue Vanitas ingannevoli, Ropert Mapplethorpe con i suoi fuori sensuali, il maestro giapponese Araki e Franco Vimercati entrambi alle prese con un immaginario legato a cibo e cucina, Martin Parr con il suo approccio al fast food alimentare nell’epoca del consumo di massa e la classicità dei bianchi e neri di Hans Op De Beeck.
Immagine di copertina:
Photo: @Luca Zanon
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