Fino a pochi anni fa erano praticamente sconosciuti, un residuo semi-dimenticato di un’era defunta. Oggi, gli Spomenik (ovvero: “monumenti”) dei Paesi della Ex Jugoslavia stanno avendo un inatteso revival. Tanto da essere diventati non solo delle possibili tappe in un tour per appassionati di architettura, ma anche oggetto di una recente mostra al MoMA di New York.
Dalla super-turistica Croazia fino ai villaggi più sconosciuti di Macedonia e Bosnia-Herzegovina, non è oramai difficile immaginare di intraprendere un viaggio on the road per ammirare almeno alcune di queste reliquie di un’epoca passata ma che ci sembrano – paradossalmente – futuristiche.
Gli spomenik sono decine sparsi in tutto il territorio della Ex Jugoslavia, dalla Slovenia a Nord fino al punto più a Sud nella Macedonia del Nord. Su internet si sprecano note ed indicazioni di appassionati di architettura e non, ma uno dei siti più completi è spomenikdatabase, con tanto di mappa, utilissima per rintracciare le coordinate esatte dei monumenti e pianificare un viaggio.
Non esiste un censimento ufficiale degli Spomenik rimasti, ma ne abbiamo scelti alcuni tra i più iconici: da scoprire ed ammirare in tutta la loro maestosità.
Monumento alla rivoluzione del popolo di Moslavina (Podgarić, Croazia)
Sito a poco più di un’ora a sud di Zagarbia, lo Spomenik di Podgarić è il momunento-poster di tutti gli spomenik, solitamente il primo ad apparire in una ricerca su Google Immagini alla voce “Spomenik”. Ed a buona ragione: creato dallo scultore Dušan Džamonja ed inaugurato nel 1967, è assolutamente maestoso ed imponente nella sua stravagante forma alata astratta in cemento, alta 10 metri e larga 20, con una “sfera-occhio” centrale in pannelli di alluminio a renderlo quasi misticheggiante. L’effetto al visitatore è quello di trovarsi in presenza di un altare creato per una divinità moderna o aliena – effetto rafforzato dai rimandi velati all’iconografia dello zoroastrismo (l’occhio come il disco solare persiano), così come il “sole alato” è una figura ricorrente nei miti dell’antico Egitto ed Assiria.
Attualmente, lo stato di conservazione del Monumento alla rivoluzione del popolo di Moslavina è buono e, anche se non sembrano esserci sforzi conservativi da parte delle autorità locali, il sito è facilmente visitabile (seppur non vi sia alcuna segnaletica ad indicarlo).
Foto “Monumento alla rivoluzione del popolo di Moslavina”
@Donald Niebyl/Spomenik Database
Memoriale di Kozara (Mrakovica, Bosnia ed Erzegovina)
Il memoriale di Kozara si trova nella parte settentrionale della Bosnia ed Erzegogina, ad un’ora scarsa di automobile dalla città di medie dimensioni più vicina (Prijedor). Fu disegnato dallo stesso Dušan Džamonja ed inaugurato nel 1973: è composto da un monolite cilindrico di 1000 tonnellate di cemento, alto circa 33 metri e segmentato da 20 “pinne” verticali ricoperte di acciaio inossidabile. All’epoca del regime di Tito, il Memoriale veniva visitato ogni anno da un milione di visitatori in commemorazione della lotta partigiana dell’offensiva di Kozara contro i nazisti del 1942.
Grazie alla sua presenza all’interno di un parco nazionale, questo Spomenik è in buone condizioni e non reca segni di vandalismo. A differenza di altri monumenti dell’era jugoslava, il complesso ha tuttora un flusso regolare di visitatori, nonostante si trovi in una zona molto isolata.
Titolo foto: “Kozara”
Immagine di Tomislav Medak, Licenza: https://tinyurl.com/q8p9dmr
Fonte: https://tinyurl.com/y5ggg94n
Memoriale di Kadinjača (Užice, Serbia)
Nel distretto di Zlatibor, nella Serbia centrale, a poco più di un’ora dal celebre Ponte sulla Drina Patrimonio dell’Unesco, il complesso di Kadinjača fu frutto del lavorod dello scultore Miodrag Živković e dell’architetto Aleksandar Đokić ed è stato inaugurato nel 1979. Il complesso è composto da un obelisco di pietra alto 11 metri e da una serie di pannelli in cemento bianco alti 18 metri e disposti a formare una sorta di Stonehenge modernista. Al centro, l’iconico monolite che sembra raffigurare una stella implosa (o un buco di proiettile).
Questo spomenik è ancora visitato ogni anno da migliaia di turisti, viene scelto regolarmente come sede di eventi commemorativi ed è costantemente manutentato dalle autorità.
Titolo foto: “Jan-Kempenaers-Spomenik-The-Kadinjaca-Memorial-Complex”
Immagine di Artyukh Igor, Licenza: https://tinyurl.com/q8p9dmr
Fonte: https://tinyurl.com/yy6ux7b2
Monumento alla Rivolta del popolo di Kordun e Banija (Petrova Gora, Croazia)
Situato nella zona di Karlovac nella Croazia centrale, lo spomenik di Petrova Gora fu il risultato del lavoro dello scultore Vojin Bakić e dell’architetto Berislav Šerbetić e venne inaugurato nel 1981. Quello che rimane oggi da ammirare è soprattutto l’avveniristica struttura di 37 metri in acciaio inossidabile importata dalla Svezia con cinque strati ondulati oblunghi a ricoprirne l’esterno. L’interno, invece, che doveva contenere un auditorium per 250 persone, una biblioteca, un bar ed un museo sono solo vestigia di quello che era. Infatti, a causa prima delle guerre jugoslave degli anni ’90 ed in seguito a singoli atti di vandalismo e alla noncuranza delle autorità croate, lo spomenik di Petrova Gora si ritrova oggi in uno stato di abbandono totale.
Ma per chi si avventura fino al complesso, lo spettacolo dello Spomenik da lontano appare ancora strabiliante per la caratteristica qualità quasi-extraterrestre di questi monumenti dell’era titina, mentre gli interni – ormai svuotati e derelitti – non possono che lasciare un senso di terribile decadenza.
“Monumento alla Rivolta del popolo di Kordun e Banija”
@Donald Niebyl/Spomenik Database
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